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Come fanno a fare la diagnosi di ADHD: I test
Gli unici strumenti per fare “diagnosi” di ADHD, sono liste di domandine. Non ne esistono altri. Osservano il bambino e rispondono alle domande di un questionario, mettendo una crocetta sul SI o sul NO.
Cosa ci dicono questi test? Confermano, in modo grossolano e soggettivo, se un bambino è distratto o iperattivo: identificano SINTOMI. L’utilizzo di un insieme di sintomi, in sostituzione a un singolo, non porta evidentemente a nessun ulteriore avanzamento scientifico. Catalogare insiemi sintomatologici non conduce a nessuna verità scientifica, casomai introduce accorpamenti di entità diverse per natura, origine e forma. Con la parola ADHD si racchiudono quindi fenomeni di natura e forma completamente differenti tra loro.
Ecco alcune domande dei test
Per fare “diagnosi” bastano sei risposte affermative su nove:
“muove spesso le mani o i piedi o si agita sulla sedia?”
“è distratto facilmente da stimoli esterni?”
“ha difficoltà a giocare quietamente?”
“spesso chiacchiera troppo?”
“spesso spiattella le risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?”
“spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?”
“spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri; per es. irrompe nei giochi degli altri bambini?”

Questi test sono identici e hanno lo stesso valore di quelli che saltuariamente appaiono in alcune riviste mondane, dove ci divertiamo a rispondere a una serie di domande chiuse (si o no), per sapere, ad esempio, se siamo gelosi, timidi o “sfigati”. Tali “strumenti” trovano una loro collocazione nella comunicazione mediatica a fine ludico e di intrattenimento; assurgerli a mezzo di diagnosi medica è quanto meno ridicolo.